lunedì 11 febbraio 2008

volantino sciopero

A seguito degli scioperi effettuati nei mesi di novembre e dicembre, Confcommercio ha chiesto la ripresa delle trattative per il rinnovo del CCNL. La trattativa è partita male, poiché hanno presentato una contro piattaforma che tende a destrutturare il contratto nazionale e a ridurre il ruolo del secondo livello di contrattazione. Confcommercio ha ribadito che i costi del contratto debbono essere recuperati attraverso un incremento di produttività, flessibilità e derogabilità in peggio di alcune norme contenute nel contratto nazionale e nella contrattazione aziendale. In sostanza i miglioramenti che Filcams, Fisascat, Uiltucs, hanno chiesto per ridurre la precarietà ed estendere i diritti, se li devono pagare i lavoratori, peggiorando norme contrattuali esistenti. Sul salario hanno ipotizzato incremento salariale di 55 euro nel biennio a regime contro i 78 chiesti. Chiedono poi: Derogabilità in peggio al contratto nazionale e agli accordi aziendali: in caso di start up/nuove aperture e in alcune aree che presentano problemi occupazionali. Malattia: peggioramento del pagamento dei primi tre giorni di malattia a fronte di un miglioramento dal 4° gg. In poi. Apprendistato: disponibilità a migliorare alcuni istituti normativi a condizione che gli apprendisti passino da 38 a 40 ore settimanali a parità di salario facendo così perdere i permessi individuali retribuiti per tutta la durata dell’apprendistato. Domeniche/festività: la disponibilità a definire maggiorazioni adeguate è subordinata alla definizione di regole precise che garantiscano la copertura delle domeniche/festività, almeno per le 8 individuate dal D.lgs. n. 114, attraverso la rotazione del personale e precisando inoltre che si tratta di lavoro ordinario. Diritti sindacali: vorrebbero riscrivere tutta la materia, precisando che non devono coesistere negli stessi luoghi di lavoro RSU e RSA, e che si rende necessario definire il numero massimo dei dirigenti che possono usufruire dei permessi. Per quanto riguarda le indizioni delle assemblee da parte delle OO.SS. ove non esistono RSA/RSU, hanno risposto negativamente, così come non sono disponibili a calcolare apprendisti e contratti a termine ai fini del monte ore. Part-time: chiedono di ridurre le ore minime settimanali per alcune tipologie di lavoratori; Contratti a termine: chiedono di aumentare la possibilità di utilizzo di questi lavoratori Orario di lavoro: hanno ribadito che questo per loro è il tema centrale del rinnovo del contratto per ampliare le flessibilità e che si deve applicare in toto la legge n. 66/03. ciò comporterebbe la definizione dell’orario medio annuo, e questo significa l’incertezza dell’orario giornaliero settimanale. Inoltre vorrebbero chiarire cosa si intende per orario di lavoro effettivo puntando a recuperare gli spazi di attesa o ad esempio di viaggio. Hanno chiesto poi, di introdurre la deroga al riposo settimanale del settimo giorno e a quello giornaliero; Bilateralità: chiedono una profondo revisione di quanto previsto dal CCNL e di rivedere le funzioni e i compiti, ritengono poi che i costi relativi alla bilateralità non devono riguardare il secondo livello di contrattazione. E’ del tutto evidente che quanto ha dichiarato Confcommercio sulla stampa dopo gli scioperi, sostenendo che il salario non era un problema e che voleva chiudere il contratto nazionale in tempi brevi, sono dichiarazioni prive di fondamento visto quanto hanno espresso al tavolo di trattativa. Il confronto proseguirà nei giorni 11,12 e 13 febbraio e viste le distanze tra le nostre richieste e le loro, al fine di sostenere le trattative le segreterie nazionali, nel riconfermare lo stato di agitazione, proclamano un’ulteriore giornata nazionale di sciopero per VENERDI 21 MARZO.

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